Infermieri in ambulanza, Opi Pesaro Urbino: “Stop alle polemiche”
Gli infermieri a bordo delle ambulanze hanno competenze avanzate. La proposta di Serafini (OPI Pesaro Urbino) di istituire un tavolo di contronto
PESARO – “Le polemiche che stanno animando il dibattito pubblico e le cronache locali che ruotano attorno alle ambulanze senza medici e con soli infermieri specializzati a bordo hanno portato l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Pesaro Urbino a prendere posizione con un comunicato.
“Rispetto per la nostra professione – afferma Marco Serafini, presidente OPI Pesaro Urbino – così si alimentano solo ansie verso i cittadini e l’ordine degli infermieri di Pesaro Urbino sente il dovere di chiarire alcune argomentazioni.
Da più tempo assistiamo ormai a questo strano e triste fenomeno: sembra che l’esito del soccorso dipenda dalla presenza o meno del medico senza tenere conto che i professionisti che fanno emergenza sono abilitati a farlo ed hanno competenze avanzate.
Nessun conflitto professionale (non è necessario) e ben vengano tutte le risorse possibili ma la riuscita di un intervento è il risultato di un insieme di attività che dipendono da più attori e gli
infermieri non sono da meno, fermo restando le competenze di ognuno.
Come presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Pesaro Urbino –
spiega Serafini – desidero precisare che gli infermieri vogliono fare al meglio la loro parte nel sistema di emergenza-urgenza, nell’interesse dei cittadini e della comunità e nella consapevolezza dell’eccellente servizio erogato.
Si mettono a disposizione della comunità consci del proprio potenziale: l’ambulanza con infermiere a bordo non è il fine ma un mezzo che, nell’ottica di ottimizzazione e omogeneizzazione delle risorse e di integrazione e valorizzazione di tutte le professionalità, può rappresentare un valore aggiunto nel mantenimento e nell’implementazione del sistema 118.
Gli infermieri si sentono parte di un sistema complesso, composto di numerosi portatori d’interesse: cittadini, comunità, professionisti, associazioni. Sono in questo sistema e in questo e con questo vogliono evolvere.
Gli infermieri non ambiscono a impadronirsi di competenze di altre professioni e soprattutto non hanno nessuna velleità di sostituire i medici nel sistema di emergenza-urgenza territoriale.
Il loro impegno è volto a migliorarsi costantemente, nella consapevolezza che ostinarsi a rimanere nella propria ‘comfort zone’ nel quadro di un sistema che cambia velocemente, significa regredire.
Il passaggio di competenze è un processo continuo che va avanti da sempre e che può continuare ad avvenire solo con l’accordo delle professioni, a condizione che queste ne traggano comune vantaggio e che ne derivi un superiore beneficio ai cittadini.
Concludo proponendo un tavolo di lavoro per condividere tra tutti gli attori dell’emergenza/urgenza le soluzioni migliori per fornire le migliori e tempestive risposte alle persone”.