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I sonetti di Raffaello diventano un concerto

Nel anniversario per i 500 anni dalla morte del Divin Pittore un curioso concerto che mette in luce un aspetto poco conosciuto di Raffaello.

simone sorini ensambleURBINO – “Raphael Urbinas Pictor Musicae” è il titolo del concerto della Simone Sorini Syrenarum Ensamble che si tiene sabato 29 agosto alle 21 nel chiostro superiore di Santa Chiara. Un concerto che mette in musica i sonetti scritti da Raffaello e da suo padre Giovanni Santi.

L’opera di Raffaello è certamente definibile “Pittura Musicale” in tutte le varie accezioni del termine, anzi lo è quasi per antonomasia, nel suo perfetto equilibrio cromatico, nell’ariosa disposizione delle forme e nel proporzionale ma garbato controllo della spazialità.

Ma non tutti sanno che Raffaello fu anche poeta: ci ha lasciato infatti 5 sonetti autografi (ed uno apocrifo), ritrovati negli studi preparatori di alcuni suoi affreschi, interessanti non soltanto per il contenuto ma anche in quanto ci consentono di scoprire il “lavoro poetico” che si cela dietro alla composizione: infatti presentano ripensamenti, cancellature e riscritture, mai visibili in opere finite.

In questo concerto si ascolteranno le suddette rime di Giovanni Santi, i sonetti di Raffaello, nonché quelli di alcuni dei suoi famosi amici che si dilettavano, come il nostro divin pittore, anche nell’arte poetica.

«Questi sonetti  – dice Simone Sorini – non riportano notazione musicale, ma oggi è stato per noi possibile porre in musica tali versi per la prima volta in assoluto, seguendo una prassi dell’epoca ancora molto poco conosciuta ed attuata, ovvero grazie a delle Arie Rinascimentali che furono create appositamente al fine di fornire un repertorio di musiche per cantare la poesia: tali composizioni suggeriscono all’esecutore che su quelle note qualsiasi testo poetico poteva essere cantato, purché corrispondente alla forma metrica per il quale la musica era concepita.

Parlando di Raffaello e di rime impossibile non considerare anche chi prima di lui si cimentò, con grandissima arte, in questo campo, ovvero il suo illustre genitore – troppo spesso relegato dalla storia tra i “minori” ma che invece fu a suo tempo apprezzatissimo artefice sia in campo poetico che pittorico, e che ci ha lasciato “La Cronaca”, un’opera monumentale in terza rima sulle gesta di Federico da Montefeltro».

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
Informazioni: T. 0722 378 205 / PRENOTAZIONI info@vieniaurbino.it

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