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Edilizia a Fano, la questione miniappartamenti a Poderino e Paleotta

I consiglieri 5 stelle chiedono provvedimenti seri e non solo annunci contro l’edilizia selvaggia

consiglieri movimento 5 stelle fanoFANO – “Alcune settimane fa – affermano i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Mazzanti, Panaroni e Fontana – era stata presentata dal vicesindaco Fanesi come la soluzione per porre fine all’edilizia selvaggia, ma dopo averla analizzata possiamo serenamente concludere che si trattava dell’ennesimo specchietto per le allodole.

Parliamo della variante che avrebbe dovuto contrastare la proliferazione dei mini-appartamenti, adottata dalla Giunta lo scorso 30 settembre e poi presentata ai residenti della Paleotta come panacea di tutti i mali del quartiere.

La variante – continuano i consiglieri – poteva essere un’occasione per affrontare un problema che denunciamo da anni e che sta avendo un impatto devastante su molti quartieri fanesi, soprattutto Poderino e Paleotta, con la trasformazione di villette mono o bifamiliari in palazzine da 6-8 appartamenti.

I fenomeni di sovraffollamento dovuti all’eccessiva parcellizzazione edilizia, infatti, provocano carenze di parcheggi e di verde pubblico disonibile per persona.

Fano non è sicuramente una città che ha bisogno di aumentare il numero di alloggi, ma continua a pagare il prezzo di un PRG sovradimensionato che la Giunta Seri non ha avuto il coraggio di cambiare dopo sette anni e mezzo.

La “soluzione” approntata dalla Giunta – proseguono i consiglieri – estende maldestramente una prescrizione dettata dalla Provincia quando è stato approvato il PRG, e si limita a stabilire che per le “zone di completamento residenziale” potranno essere realizzati alloggi aventi una superficie calpestabile inferiore ai 54 mq per un massimo del 20% di quelli previsti nell’intero edificio.

Si tratta di un provvedimento inutile, poiché incide sulla superficie dei singoli alloggi e non sul loro numero. Nessuno degli interventi realizzati a Fano negli ultimi dieci anni sarebbe stato impedito da questa norma, se fosse già stata in vigore, perché è facilmente aggirabile, realizzando alloggi da 55 mq di superficie anziché da 54 mq.

Diverso invece sarebbe formulare una variante che stabilisse un numero massimo di unità abitative consentite, che magari venga messo in relazione sia al numero di unità esistenti (nel caso di demolizione e ricostruzione), sia alla superficie utile lorda disponibile, con un’attenzione particolare alla possibilità di inserire parcheggi all’interno del lotto, facilmente accessibili.

Il tema della tutela dei quartieri e della loro qualità e vivibilità ci sta molto a cuore, ed è cruciale nell’agenda politica di una Amministrazione Comunale, ma ancora una volta questa Giunta dimostra la sua completa indifferenza e incapacità di cogliere il bandolo della matassa. Per rendere davvero incisivo il provvedimento, abbiamo depositato un’apposita osservazione su cui la Giunta dovrà esprimersi in sede di approvazione definitiva della variante.

ESEMPI

SITUAZIONE ATTUALE

In molte zone della città, villette mono o bi-familiari negli ultimi anni sono state trasformate in palazzine da 6-8 appartamenti, con un aumento di unità abitative (e quindi spesso di nuclei familiari) che può variare da 3 a 8 volte il numero originario.
Significa che dove abitavano 3-8 persone con 1-4 macchine, probabilmente troveremo 18-24 persone con 10-16 auto.

DOPO L’APPROVAZIONE DELLA VARIANTE

Consideriamo il lotto di una tipica villetta monofamiliare a 2 piani, con una superficie di circa 170 mq per piano (340 mq di SUL), dalla quale con “Piano Casa” si potrebbe raggiungere una superficie di 476 mq di SUL, corrispondente – in ipotesi – a 430 mq di superficie calpestabile. È oggi possibile, e resterebbe possibile anche dopo questa variante, ricavarne:

  • –  6 appartamenti da 72 mq in media (fino a 24 persone e prevedibilmente 12 auto) oppure
  • –  8 appartamenti, di cui uno da 45 mq (2 persone) e 7 da 55 mq (3 persone) che possono quindi ospitare fino a 23 persone, ma con una previsione di 16 auto.

SUL = Superficie Utile Lorda

Come si evince dagli esempi, la situazione rimarrebbe sostanzialmente uguale anche con l’approvazione della variante.

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