Crisi Cooss Marche, per USB Marche le rassicurazioni della Regione non bastano
"La cooperativa deve revocare la delibera in cui taglia gli stipendi ai soci lavoratori"
ANCONA – L’Unione Sindacale di Base Marche non condivide l’ottimismo espresso dai sindacati confederali dopo l’incontro con la Regione Marche sulla crisi della COOSS Marche, cooperativa che impiega nella regione 2.500 persone.
“Si è svolto Lunedi 13 Luglio l’incontro tra i rappresentanti dellaRegione Marche Loretta Bravi – Assessore al Lavoro,Giovanni Santarelli – Dirigente Politiche Sociali, il Presidente Cooss Marche Amedeo Duranti e la delegazione sindacale USB Marche – Perretta, Tenenti, Bini, Giuliani, Bracciani in riferimento alla recente dichiarazione di stato di crisi da parte di Cooss Marche.
La Cooperativa – scrive in una nota il sindacato – riferisce di avere presentato alla Regione un pacchetto di richieste volte ad ottenere un fattivo sostegno all’attuale situazione di crisi economico/finanziaria, riconducibile, a detta del Presidente, a minori introiti e a maggiori uscite durante la sospensione dei servizi causa Covid-19.
Situazione che ha poi determinato la dichiarazione dello stato di crisi della Cooperativa con successiva delibera del 30 Giugno u.s. (inaccettabile per il sindacato USB) con la quale COOSS MARCHE ha reso operativo il taglio delle retribuzioni dirette e differite dei soci-lavoratori.
La Regione Marche, per il tramite dell’Assessore Bravi, tenuto conto che il tavolo attiene alla più grande Cooperativa delle Marche con circa 2.500 soci-lavoratori, ha comunicato il massimo impegno, anche del Presidente Ceriscioli, al fine di valutare ed intraprendere percorsi per superare lo stato di crisi, preannunciando un rilevante intervento Regionale anche con il coinvolgimento dell’Asur Marche.
Nell’immediato, per il tramite del dirigente ai Servizi Sociali Santarelli, viene riferita la concessione di un prestito a fondo perduto alle Cooperative Marchigiane appaltatrici di servizi socio-sanitari.
Per dimensioni, il contributo destinato alla Cooss Marche sarà pari a 100.000 euro. Annuncia, inoltre, che sono allo studio soluzioni per favorire il recupero da parte della Cooperativa delle minori entrate dai servizi erogati e maggiori costi sostenuti per l’approvvigionamento dei DPI, oltre alla possibilità della fattiva applicazione, con la partecipazione anche all’Asur Marche, dell’art. 48 del Decreto Cura Italia per il pagamento della quota spettante alla Regione per prestazioni anche non eseguite causa emergenza COVID-19.
Quanto sopra a garanzia, da parte di COOSS del pagamento delle retribuzioni come da CCNL di riferimento.
USB Marche – continua la nota – pur prendendo atto positivamente degli impegni assunti dalla Regione, deve constatare che tutte le misure annunciate sono volte a salvaguardare, sotto il profilo economico/finanziario, esclusivamente la Cooperativa.
Rimangono, quindi, i tagli alle retribuzioni dei soci-lavoratori rispetto ai quali nessun accenno è stato fatto dalla Cooperativa. E’ inaccettabile, per USB, che i soci-lavoratori debbano pagare con cospicue decurtazioni salariali la crisi societaria.
Lavoratori che, non dimentichiamo, hanno prestato infaticabilmente la loro attività lavorativa durante l’emergenza sanitaria con mille difficoltà ed encomiabile senso di responsabilità.
USB è tornata, perciò, a chiedere la revoca della delibera con la quale Cooss Marche riduce le retribuzioni dei propri soci-lavoratori, quale elemento dirimente e risolutivo della presente vertenza.
Contesta fermamente la deriva privatistica intrapresa dalle Pubbliche Istituzioni nel settore socio-sanitario ribadendo l’assoluta necessità di dare avvio ad un processo di reinternalizzazione dei servizi oggi esternalizzati, con assorbimento del personale ed abbattimento di tutti quei costi dovuti alle sovrastrutture del sistema degli appalti.
Il tavolo di confronto regionale si è aggiornato al 27 Luglio 2020”