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Crisi Berloni, cassaintegrazione Covid-19 per gli operai

Le famiglie sono da mesi senza stipendi e in attesa di risposte. Ora occorre che il Ministero attivi la cassa integrazione in deroga.

berloni crisiPESARO «Una buona notizia l’autorizzazione alla Cassa integrazione Covid-19 riconosciuta anche agli operai della Berloni, una boccata di ossigeno per le famiglie che stanno vivendo una doppia emergenza».

Commenta positivamente il consigliere regionale Andrea Biancani la notizia del via libera alla Cassa integrazione per l’emergenza sanitaria riconosciuta agli operai della Berloni Group.

Nei giorni scorsi il consigliere ha presentato un’interrogazione per chiedere iniziative urgenti a sostegno dei lavoratori dell’azienda, un tempo leader nel settore cucine, sollecitando sia una risposta positiva alla richiesta dei sindacati per la Cassa integrazione Covid-19, sia un’accelerazione nell’accordo presso il Ministero per gli ammortizzatori sociali.

La nuova proprietà di Taiwan lo scorso novembre ha annunciato la messa in liquidazione volontaria dell’azienda ed è stato avviato il percorso per ottenere la Cassa integrazione per cessazione attività.

«Con il sopraggiungere dell’emergenza sanitaria – spiega Biancani – l’iter per attivare gli ammortizzatori sociali, tra cui la Cassa integrazione, è stato sospeso e i problemi economici delle famiglie dei lavoratori si sono aggravati drammaticamente.

Da ormai quattro mesi gli operai sono senza stipendi e senza certezze ed è stato importante aver inoltrato la richiesta anche per poter beneficiare almeno di un sostegno economico in tempi brevi legato al Covid-19».

Nel mese di dicembre la gestione della vendita è stata affidata a un liquidatore che valuterà le manifestazioni di interesse, ma le conseguenze dell’epidemia hanno rallentato ogni iniziativa.

Il percorso per ottenere la cassa integrazione in deroga richiede la convocazione delle parti e la stipula dell’accordo.

«Nella mia interrogazione – spiega Biancani – chiedo se nelle ultime settimane ci sono stati contatti con il liquidatore e con la proprietà per valutare le prospettive industriali dell’azienda e invito la Regione a sollecitare i competenti organi presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali affinché siano convocate al più presto le parti per giungere alla stipula dell’accordo.

La Regione sarà pronta ad attivare le politiche attive del lavoro, come mi ha confermato l’assessore Loretta Bravi, che ringrazio per l’impegno, ma occorrono ulteriori segnalazioni al Ministero per convocare il tavolo quanto prima e da questo punto di vista potrà essere importante anche il contributo del Sottosegretario Alessia Morani, che si era già attivata per trovare una soluzione.

Il mio grazie – conclude – va ai sindacati, con i quali sono in contatto e che in questi mesi sono sempre stati accanto ai dipendenti».

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