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“Bocce, a rischio le società più piccole. Molti soci avranno paura del contagio!”

Bocce nella provincia di Pesaro e Urbino. Qual'è la situazione? Quale futuro? Intervista a Gianluca Simoncini, delegato provinciale Federbocce.

gianluca simoncini durante una premiaione bocce
Gianluca Simoncini durante la premiazione di una gara paralimpica

PESARO – Intervista a Gianluca Simoncini, delegato provinciale della Federbocce per le provincia di Pesaro-Urbino, sugli impatti del Coronavirus nell’attività bocciofila in provincia.

Da fine febbraio si è smesso di giocare a bocce a livello agonistico anche sua provincia a causa dell’emergenza Covid 19. Possiamo dare un’idea (dando i numeri dei praticanti e delle società affiliate) della dimensione del movimento che si è fermato?

Quanto stiamo vivendo dalla fine di febbraio, con questa pandemia del COVID-19 è qualcosa che segnerà la nostra vita privata, ma soprattutto la vita sociale per parecchio tempo.

Purtroppo l’aggregazione sociale che quotidianamente avveniva nelle nostre bocciofile si è fermata dall’ultima settimana di febbraio, dove alcune società per scelta lungimirante dei loro presidenti in via precauzionale avevano deciso di chiudere o limitare al massimo l’apertura, nonostante ancora non fosse stato emanato nessun DPCM che lo prevedesse.

Questo ha comportato che nella Provincia di Pesaro-Urbino 21 società via via hanno chiuso i battenti, lasciando a casa circa 700 tra tesserati agonisti e soci frequentatori che affollavano quotidianamente le bocciofile.

E’ valutabile, da un punto di vista economico, il danno derivante da questa inattività?

Questa serrata dei vari impianti sportivi-circoli polisportivi, che si protrae da quasi due mesi, nel bel mezzo della stagione agonistica, ma soprattutto la prospettiva di una non prossima riapertura, si parla per le bocce di ottobre ad essere ottimisti,  ha provocato uno sconquasso economico nelle già deboli casse delle società, che si sono viste e si vedranno mancare i vari introiti derivanti dal tesseramento in primis, ma non solo, dall’organizzazione delle gare, dai contributi degli sponsor sostenitori, dagli incassi dell’attività dei bar presenti all’interno delle bocciofile, gli incassi derivanti dalle quote campo.

Tutto ciò al momento non è facile da quantificare appunto per l’incertezza della data di riapertura e ripresa, ma sicuramente il danno sarà pesante.

Questi mancati introiti a mio avviso faranno sparire le società più piccole e deboli economicamente, anche perché sicuramente alla ripresa molti soci eviteranno di frequentare i circoli per paura di un nuovo contagio.

E’ possibile per società, tesserati e collaboratori richiedere i finanziamenti governativi per l’emergenza?

Allo stato odierno il Governo non ha previsto contributi ai quali le società possono attingere tramite richiesta per le perdite economiche subite; infatti a tal proposito è in corso in questi giorni, per volontà del Presidente Federale Marco Giunio De Sactis, un’indagine rivolta a tutte le società affiliate con l’invio di modulistica da compilare, con l’intento di stimare a quanto potrebbe ammontare la perdita economia, per poi successivamente cercare di far attivare e/o studiare strumenti adeguati agli Organi competenti, ai quali le società potrebbero attingere per poter ripartire.

E’ vero anche che i suggerimenti del CONI Marche verso gli Organi competenti, hanno portato ad ottenere la possibilità di usufruire da parte delle Federazioni Sportive Nazionali, Enti di promozione Sportiva, Associazioni e Società Sportive iscritte al Registro CONI, del Comparto di Liquidità del Fondo di Garanzia presso l’Istituto di Credito Sportivo, quidi prestiti a tassi molto agevolati; che potrà essere un possibile strumento utile per la ripartenza.

Al momento è prevista e confermata per tutti i collaboratori sportivi della federazione la possibilità di richiedere il contributo di  600 Euro.

A torto o a ragione, le bocce vengono identificate come uno sport per anziani. Proprio gli anziani sono la categoria più colpita dal virus. Il presidente Fib nazionale De Sanctis ha detto chiaramente in una recente intervista che le bocce sono state lo sport più colpito dal contagio e dai lutti dei tesserati. E’ così anche nella sua provincia?

Sicuramente è opinione diffusa e comune in ogni ambito, che le bocce siano un sport per anziani, anche se negli ultimi anni, con l’avvento di questa nuova Federazione guidata dal Presidente De Sanctis si è lavorato tanto per cambiare la tendenza, soprattutto a livello di immagine e di promozione, con nuove idee e progetti sia per il sociale, ma anche e soprattutto rivolto al mondo giovanile, femminile e paralimpico.

Certo è che gli anziani, e tutto il mondo sociale che li coinvolge, compresa tutta l’attività di volontariato che essi svolgono sono lo zoccolo duro e storico del nostro movimento e non vanno dimenticati perché sono un patrimonio importante di esempio e di memoria per i giovani che approcciano al nostro mondo.

Purtroppo la Provincia di Pesaro e Urbino è la provincia maggiormente colpita della Regione Marche dal contagio del Covid-19, il quale ha trovato vita facile nell’espandersi facilmente e velocemente all’interno delle nostre bocciofile, colpendo duramente con numerosi ricoverati in terapia intensiva e purtroppo alcuni decessi.

Personalmente ho saputo coinvolti e alcuni purtroppo persi tesserati che frequentavo e conoscevo bene, collaboratori come arbitri, amici, perché nel nostro mondo alla fine quello che ci lega è l’amicizia.

Anche dalle nostre parti c’è un’intensa attività di atleti paralimpici. Per questa categoria di persone immaginiamo che l’interruzione dell’attività e il distanziamento sociale siano ancora più traumatici…

Sicuramente una delle categorie che soffre maggiormente questa fase di chiusura, inattività e anche distanziamento sociale sono gli atleti disabili e paralimpici.

L’attività che si è sviluppava negli ultimi anni in questo settore ha coinvolto tanti soggetti, di ogni grado di disabilità; cercando di coinvolgere in attività motorie tanti centri sia a livello provinciale che regionale, regalando a questi ragazzi, ragazze di tutte le età un motivo di gioia e coinvolgimento emotivo che di riflesso è anche un attività terapeutica per la loro qualità della vita.

In alcune delle nostre bocciofile periodicamente venivano organizzate giornate di aggregazione competizione e convivialità per i questi ragazzi, che con l’ausilio di educatori, volontari e collaboratori F.I.B. potevano spostarsi in tutta la regione per ritrovarsi e vivere giornate di gioia, di contatto con la realtà sportiva e di contatto puramente personale.

Ho avuto occasione di partecipare più volte a questi ritrovi-giornate magistralmente organizzate e condotte dal Coordinatore  Provinciale F.I.B. per il Paralimpico Tonino Tonelli, ma anche dalla Presidente dell’A.I.S.P.O.D di Fano Alesiani Romina, a cui dico un grazie infinito per il loro lavoro e impegno colossale, e vedere la gioia e la luce negli occhi in questi ragazzi in queste giornate mi fa dire che sicuramente in questo momento molti di loro soffriranno. 

Quali sono, a parte i campionati nazionali e quelli promozionali, le gare più importanti saltate nella sua provincia

Nella Provincia di Pesaro Urbino viene svolta un’intensa attività agonistica che comprende la partecipazione ai vari campionati Nazionali di Serie e di Promozione, che coinvolgono quasi tutte le società, inoltre quasi tutte le 21 società del territorio garantisco un’organizzazione di gare di tipo regionale e alcune nazionali, che insieme alle altre gare della regione danno una completa copertura dell’attività agonistica stagionale.

Proprio in questo periodo erano in programma gare nazionali sia senior che juniores; quella senior organizzata dalla Bocciofila Durantina era di alto livello élite, con la partecipazioni di atleti di Cat. A1 – A, una gara ormai inserita in pianta stabile da diversi anni nel panorama delle gare di rilievo; quelle junior organizzate dalla bocciofila Metaurense di Colli al Metauro e San Cristoforo di Fano.

Tutto sempre organizzato al meglio per questo tipo di manifestazioni  grazie al contributo di sponsor importanti che credono e sono da tempo vicini al nostro sport.

Quale messaggio finale vogliamo dare a tutti i bocciofili della provincia?

Innanzitutto voglio esprimere la mia personale, ma di tutta la F.I.B. regionale e nazionale, vicinanza e cordoglio a tutti i presidenti e soprattutto a tutti i nostri tesserati e famiglie coinvolti nel contagio del Covid-19, che purtroppo stanno vivendo momenti dolorosi e drammatici anche per la scomparsa di propri cari.

Ringrazio tutti i Presidenti che si sono dimostrati attenti chiudendo anticipatamente i nostri impianti, per quanto anche alcuni sono riusciti a contribuire nella raccolta di aiuti per i vari ospedali, dimostrando ancora una volta la sensibilità del nostro mondo rivolto sempre e comunque al sociale e al volontariato.

Per quanto mi riguarda metterò in campo tutto il mio impegno per far si che quanto prima si possa ripartire con grande entusiasmo cercando di collaborare al massimo sia con gli organi regionali che nazionali, che sono sicuro saranno attenti a quanto le società avranno bisogno per tornare in campo.

Sono sincero, mi manca il contatto con gli amici bocciofili, il ritrovarsi per la partita, il discutere, ridere, scherzare, e qui credo che molti condivideranno, perché penso che comunque le bocciofile per tutti noi appassionati siano la seconda casa, la seconda famiglia. Forza siamo positivi! Viva le bocce!!

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