Il Metauro
notizie dalla valle del Metauro

Bocca Trabaria chiusa, un danno per tutta l’economia del territorio

Il punto della situazione da parte di Confartigianato

imprese val del foglia allarmePESARO – Ad un mese dalla frana avvenuta il 15 marzo sulla SS 73 Bis di Bocca Trabaria, conseguenza del maltempo e delle forti piogge, Confartigianato Imprese Ancona-Pesaro e Urbino fa il punto sulla situazione, rimasta nella pratica ancora sostanzialmente  invariata.

Il fronte di avanzamento franoso resta instabile e non si è ancora definitivamente arrestato. “Permangono le forti difficoltà alla viabilità ed ai collegamenti”, osserva Davide Santi presidente del Comitato territoriale di Confartigianato – “ciò costituisce per le imprese un enorme ostacolo agli scambi ed approvvigionamenti con una pesante ricaduta economica per ogni comparto del commercio, della produzione manifatturiera e del turismo localizzato tra Mercatello sul Metauro, Sant’Angelo in Vado e Borgo Pace. Un’area con oltre 8 mila abitanti, più di 600 imprese ed un flusso turistico di oltre 16 mila presenze. Danni e perdite ancora non quantificabili con precisione ma indubbiamente in prospettiva pesanti per le imprese, sia in termini economici sia in termini di tempo impiegato per gli spostamenti”.

Oggi la strada di Bocca Trabaria è ancora chiusa  e lo resterà ancora per mesi, almeno fino alla conclusione della stagione estiva, tempi lunghi ed insostenibili per gli imprenditori, che per bypassare il problema sono costretti a percorrere la strada di Bocca Serriola o transitare per  Apecchio o utilizzare  strade secondarie come quella comunale di Fienaie in via di sistemazione che consente  il transito soltanto di mezzi leggeri ed auto, decine di chilometri in più da macinare. Sulla questione Confartigianato ha interpellato gli amministratori locali che hanno risposto in proposito come Romina Pierantoni sindaco di Borgo Pace uno dei comuni più interessati dall’evento franoso spiega:  “il progetto di ripristino presentato da Anas è pronto, resta la variabile dei costi d’intervento che se dovessero superare la soglia del milione di euro richiederebbero un apposito bando di gara europeo con una dilatazione delle tempistiche. L’articolazione e la complessità dell’intervento, dipende dall’evoluzione del fenomeno franoso che interessa un’intera porzione della montagna e che è in costante progressione.”

Si tratta di una questione la cui portata riguarda due provincie, quella di PU e quella di Perugia” – sostiene il Presidente dell’Unione dei Comuni Fernanda Sacchi e sindaco di Mercatello sul Metauro: “per il polo produttivo locale è fondamentale” – prosegue – “il potenziamento infrastrutturale viario. La priorità è la riapertura del tratto interessato dalla frana nel più breve tempo possibile per questo stiamo gestendo la situazione in maniera congiunta con tutte le parti preposte anche con l’aiuto della provinciaGian Alberto Luzi sindaco di Sant’Angelo in Vado, forte sostenitore del completamento della Guinza e della Fano Grosseto rassicura: “ il recente  incontro tenuto presso la prefettura di Perugia con la presenza del prefetto di Pesaro, dei tecnici dell’Anas, della  regione Umbria e degli amministratori locali ha consentito di stabilire che entro maggio i  lavori saranno appaltati e portati a conclusione al termine dell’estate” – e precisa aggiungendo “non si tratta di difficoltà nel reperimento delle risorse economiche a copertura dei lavori ma di tempistiche tecnico amministrative”.

Se dalle amministrazioni locali  arrivano rassicurazioni, dall’altro permangono forti preoccupazioni espresse dagli imprenditori del comitato territoriale di Confartigianato secondo cui in realtà i tempi per la riapertura del tratto a causa della burocrazia e dalle condizioni naturali potrebbero essere ampiamente più lunghi di quelli indicati,  di questo parere è Fausto Bonelli titolare della M.C.E. di Mercatello sul Metauro costretto ad interrompere i rapporti commerciali e gli scambi con le imprese clienti e fornitrici dislocate nel versante umbro. “Per fortuna – dice Bonelli – manteniamo il nostro core business con imprese della costa con sede nel pesarese e riminese che ci assicurano il sostentamento, per noi lavorare con la provincia di Perugia non è più pensabile, abbiamo dovuto rinunciare a nuove commesse” dello stesso parere Ivano Matteucci delegato del comitato territoriale di Confartigianato e titolare del Mulino Matteucci con sede a Sant’Angelo in Vado, “per le consegne abbiamo grosse difficoltà, ho l’impressione che i tempi di riapertura saranno ancora lunghi. Dobbiamo  percorrere tanti chilometri in più su alternative viarie disagevoli e non adeguate perché in cattive condizioni”. “Un problema quello della manutenzione e potenziamento  delle infrastrutture viarie” – osserva Vittorio Peli, responsabile territoriale di Confartigianato – “che ciclicamente riemerge perché collegato anche alla mancanza di cura e manutenzione delle aree interne, per il quale Confartigianato continua ha richiamare l’attenzione delle istituzioni, chiedendo interventi concreti ed immediati per superare in tempi brevi la situazione di isolamento dell’area produttiva interna”.

altri articoli