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Alma Juventus Fano, cambio della guardia

Finisce l'era Gabellini, arriva Offidani

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Enrico Offidani

FANO – Chi lascia la strada vecchia per la nuova… Il percorso che ci siamo appena lasciati alle spalle lo conosciamo in effetti alla perfezione, di esso avendo sperimentato ogni pietra d’inciampo, patito tutti i tipi di insidie, assaporato gioie e dolori che sarebbe altamente inesatto vedere distribuiti in egual misura.

Gabellini, sulla cui gestione cala il sipario, è stato personaggio divisivo come pochi altri nella più che secolare storia granata. Presidente discusso e discutibile. Anzi, meglio, discusso proprio perché assai discutibile. Nei modi e nei fatti. Nella forma così come nella sostanza.

Campione di longevità, certo, e di questo gli va dato atto: reggere le sorti di un club per così tanto tempo nel calcio di oggi, che regala solo sudore, lacrime e sangue, è impresa assi meritoria, cimento ai limiti del masochismo.

Attento amministratore, innegabile anche questo. In un football popolato di filibustieri autentici e banditi patentati l’aver sempre onorato tutti gli impegni, spesso se non sempre attingendo alle proprie tasche, costituisce indubbio titolo di vanto, tale da lasciare ora in dote a chi gli succede una società sana, rispettabile e rispettata ad ogni latitudine.

Sull’altro piatto della bilancia va però messa (e il peso è notevole) la totale incapacità di dialogare con l’ambiente, il crescente, rancoroso isolamento da tutto e tutti che è via via andato edificando tra sé e il mondo circostante.

Non meno gravi i ripetuti e parecchio penalizzanti errori compiuti nella scelta delle persone alle quali affidare compiti e incarichi, peccati capitali che sono costati brucianti patimenti a iosa. Ora la palla passa ad Offidani, neofita né più né meno come lo era il patron uscente al suo arrivo a Fano.

Di lui parlerà il futuro. Nel frattempo, insieme ai migliori auspici, accetti un consiglio. Trattenga solo il meglio da chi l’ha preceduto e butti a mare il resto. Soprattutto, si cali tra la gente, ne colga gli umori, coltivandone l’entusiasmo. Viva l’Alma sulla propria pelle, quotidianamente. La senta sua con anima e corpo. Avrà così conquistato la sua prima, fondamentale vittoria.

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