Il Metauro
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La barzelletta della Fano-Grosseto, un territorio destinato all’isolamento

I progetti ci sono, le risorse per la galleria della Guinza sono disponibili ma continuano i ritardi nei progetti di altri tratti. Manca la volontà politica di realizzarla. Biancani presenta una interrogazione in regione.

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La Galleria della Guinza, terminata nel 2004 ed ancora non percorribile.

ANCONA – Sembra diventata ormai una barzelletta (un po’ come la ferrovia Fano-Urbino). La tecnica è sempre la stessa: ci si dimentica del problema, dopo qualche tempo un politico di turno “adotta li caso all’orfanotrofio delle incompiute” e si inizia a ri-ragionare su come completare l’opera, ma sempre al ribasso rispetto al progetto originario perché, si dice, “mancano le risorse”.

E ogni volta, segue la fase della grande euforia perché sembra davvero che “questa sarà la volta buona”. Poi, immancabilmente, lo stesso copione: la burocrazia, il disinteresse generalizzato (soprattutto politico) e il tempo fanno il resto.

E la Fano-Grosseto se ne torna nel suo “orfanotrofio”, in attesa che qualcuno, dopo qualche anno, la scelga nuovamente come “opera adottiva”, magari a fini elettorali, e la riporti sulla scena del dibattito. Insomma, sedotta e abbandonata!

Nel frattempo, il sistema della viabilità tra le regioni confinanti è stato completamente modificato grazie al progetto della Quadrilatero tra Umbria e Marche che ha contribuito così a isolare  ulteriormente la parte nord della regione (ci riferiamo alla provincia di Pesaro e Urbino), favorendo anche i flussi turistici per le province di Ancona e Macerata.

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Un incontro di amministratori di fronte all’ingresso della Galleria della Guinza (marzo 2019)

Di seguito riportiamo il comunicato del consigliere Biancani che ha presentato una interrogazione in consiglio regionale.

«Invitiamo il Ministro per un sopralluogo». Non si arrende il consigliere regionale Andrea Biancani alla parola “incompiuta” per il tratto marchigiano della E78 Fano-Grosseto. La cosiddetta strada “dei due mari”, che tanto aiuterebbe le attività produttive, la mobilità dei cittadini e il turismo delle Marche, soprattutto nel territorio a nord, è di nuovo in attesa dell’ennesimo parere e quello che dopo vent’anni di oblio sembrava un percorso avviato, vive un’ altra fase di sospensione.

Nella cronistoria dell’opera una lunga lista di promesse disattese, il cambio continuo di interlocutori, tre Ministri solo negli ultimi cinque anni, e lungaggini burocratiche incomprensibili.

Ora con una nuova interrogazione, condivisa con il consigliere Gino Traversini, Biancani sollecita un aggiornamento urgente sulle opere e il sopralluogo del Ministro delle infrastrutture Paola De Micheli, «per verificare personalmente il sostanziale stato di abbandono in cui versa attualmente l’infrastruttura e il grado di isolamento del nostro territorio».

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Un momento del sopralluogo alla Guinza. (gennaio 2020)

Per accelerare l’iter, in qualità di presidente della commissione ambiente e governo del territorio, Biancani, in accordo con il Presidente Luca Ceriscioli e l’assessore ai lavori pubblici Anna Casini, ha effettuato diversi incontri con i vertici politici e tecnici del Ministero, mantenendo aperto anche il dialogo con le istituzioni locali, con i sindaci e la Provincia.

«L’attuale Giunta regionale, il presidente e l’assessore, così come alcuni parlamentari del territorio, in particolare la senatrice Camilla Fabbri prima e il Sottosegretario Alessia Morani nell’ultimo anno – riconosce il consigliere – si sono adoperati come non avveniva da anni perché fossero previsti i finanziamenti per completare l’infrastruttura.

Dopo l’inserimento di alcuni lotti dell’asse trasversale dell’E78 nel Piano pluriennale degli investimenti, attraverso l’aggiornamento del Contratto di programma Anas-Mit 2016-2020, eravamo convinti di aver imboccato la strada giusta, ma ancora una volta la mancanza di volontà, solo tecnica a questo punto, blocca l’apertura di un’arteria fondamentale per le vallate del Metauro e del Foglia. Un ritardo sconfortante, dopo un lungo lavoro di mediazione portato avanti nel territorio per far accettare la soluzione ridimensionata dell’apertura dell’attuale galleria a doppio senso di circolazione, con la riduzione delle corsie da quattro a due».

Copertina Giornale del Metauro, settembre 2010. I presidenti delle province di Perugia, Pesaro, Siena ed Arezzo occupavano simbolicamente la galleria della Guinza.

Nell’elenco degli investimenti contenuti nel Piano pluriennale figuravano per il Tratto Selci Lama (E45) – S. Stefano di Gaifa l’inizio delle procedure nel 2019 per l’appalto dell’adeguamento a 2 corsie della Galleria della Guinza (Lotto 2°) e del Tratto Guinza – Mercatello Ovest (Lotto 3°), con un finanziamento complessivo di circa 86 milioni di euro.

Per il 2021 era previsto l’avvio dell’appalto della variante di Mercatello (Lotto 4°), per un costo stimato di 100 milioni di euro, di cui 3,8 già finanziati per la progettazione e 96,2 da finanziare. Si riprogrammava inoltre al 2022 il completamento a 2 corsie del tratto tra Mercatello e S. Stefano di Gaifa (Lotti 5-10), compresa la variante di Canavaccio, per un importo stimato in 239,1 milioni di euro, inseriti nel contratto di programma ma non ancora finanziati.

Prevista inoltre per il 2021 la realizzazione della Variante di Urbania a due corsie, con un finanziamento di circa 114 milioni di euro, già stanziato, mentre sul versante umbro era fissato l’avvio dell’appalto per il collegamento tra la galleria della Guinza e la E45 (Selci Lama – Parnacciano), lotto 1, con un investimento di 100 milioni di euro, già finanziato.

«Da oltre un anno – puntualizza Biancani, ripercorrendo le ultime tappe –  siamo in attesa che il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici valuti e approvi il progetto della Galleria della Guinza, passaggio fondamentale per proseguire l’iter progettuale e i successivi lavori.

Dopo il no al senso unico alternato,  l’Anas ha proposto un progetto a senso unico in una sola direzione e nel corso dell’ultimo incontro avvenuto a gennaio, grazie anche all’interessamento dell’onorevole Morani, abbiamo formalmente chiesto come Regione ai rappresentanti e ai tecnici del Mit di stanziare fin da subito 10 milioni  di euro per la progettazione della seconda canna della galleria, di prevedere nel prossimo Contratto di programma i 300 milioni di euro per realizzarla, oltre ai 10 milioni per la variante di Canavaccio – collegamento tra bivio Borzaga e S. Stefano di Gaifa, corrispondente al lotto 10. Abbiamo anche chiesto di finanziare gli altri tratti ad oggi inseriti nel Contratto di programma, ma ancora senza copertura»

L’atto ispettivo invita la Giunta regionale a verificare con urgenza se il Ministero ha accolto le ultime richieste di finanziamento, di accertare lo stato di avanzamento dei progetti e di sollecitare la convocazione del Consiglio superiore dei lavori pubblici per l’approvazione dell’ultimo progetto di riapertura della Galleria della Guinza, «inoltre – aggiunge Biancani – con l’obiettivo di avere una visione dei collegamenti più ampia e ramificata, chiediamo, così come la Regione ha già fatto in precedenza, di inserire nel prossimo Contratto di programma altri due collegamenti strategici per il nostro territorio, la Pedemontana Cagli – Fabriano e il collegamento Cagli – Cantiano – Gubbio».

«Considerata la situazione di stallo – conclude il consigliere – sarebbe opportuno a questo punto invitare il Ministro. I progetti sono pronti e le risorse disponibili, non ci sono più giustificazioni per la mancanza di risposte. Si tratta al momento, dopo tutti i ridimensionamenti e le revisioni accolte con spirito di collaborazione, di approvare l’apertura di una galleria a senso unico, ritengo non ci siano motivi sostanziali per cui non sia possibile farlo, se non la mancanza di volontà tecnica.

Oggi il tema delle infrastrutture è in cima alle priorità, lo stesso Governo per il rilancio del Paese sta lavorando per la semplificazione burocratica degli iter e l’accelerazione delle opere. Mi auguro che in tempi rapidi possa essere raggiunto questo traguardo così importante per il nostro territorio, confidando nella collaborazione di tutti i livelli istituzionali coinvolti»

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