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Comitato pro Ospedali pubblici: “Seri rassicura sul Santa Croce ma le cose non stanno così”

Il Comitato provocatoriamente scommette sulla trasformazione del Santa Croce in casa della Salute

carlo ruggeri comitato pro ospedali pubbliciFOSSOMBRONE- Intervento del presidente del Comitato regionale Pro Ospedali pubblici Carlo Ruggeri sulle dichiarazioni del sindaco Massimo Seri in merito al futuro del Santa Croce.

“Leggiamo sui giornali che il Sindaco di Fano è riconoscente alla Regione Marche perché dice Seri: ‘Ci ha ripensato sulla chiusura dell’Ospedale di Fano S. Croce, decidendo di tenerlo aperto anche quando verrà realizzata la nuova struttura di Muraglia’.

Sicuramente – afferma Ruggeri – chi è convinto del contrario, come noi, risponde: ‘Si, l’unica certezza sull’apertura perenne Santo Croce è che le porte scorrevoli rimarranno aperte!’. Il Sindaco di Fano era presente alla riunione dei sette sindaci delegati dalla Conferenza dei Sindaci, convocati stranamente dal Governatore delle Marche, nella prima decade di agosto, in cui lo stesso Ceriscioli annunciava: ‘Un passo dopo l’altro si va verso la realizzazione dei presidi unici provinciali. Esempio del modello finale è l’attuale situazione degli ospedali di Ascoli e San Benedetto che saranno riconvertiti anche nei pronto soccorso, con la costruzione di un presidio unico provinciale. Questo è il modello che a breve/medio termine dovrà essere applicato ad ogni provincia delle Marche’.

Ed in quella riunione e da quelle affermazioni – chiede Ruggeri – non ne ha dedotto Seri, come hanno dedotto altri Sindaci arguti, che a Muraglia di Pesaro sarà realizzato l’unico ospedale provinciale e l’unico pronto soccorso provinciale chiudendo così tutti gli altri ospedali ora esistenti?

Il Sindaco di Fano – continua Ruggeri – era presente quando ha firmato uno sbriciolabile e sbriciolato protocollo d’intesa con il Professor Ceriscioli? Protocollo che, oltre al fatto di mai essere stato avallato da alcun atto deliberativo ufficiale da parte della Giunta regionale o, tanto meglio, del Consiglio Regionale, pur prevede che, dopo la realizzazione dell’Ospedale Unico Provinciale a Muraglia, il Santa Croce diventerebbe uno stabilimento di Muraglia, con la parola ‘ospedale’ totalmente svanita?

Il Sindaco di Fano era presente – chiede ancora Ruggeri – quando ha firmato il suddetto protocollo d’intesa (protocollo peraltro abbondantemente superato dalle dichiarazioni ufficiali di Ceriscioli di fronte ai sette Sindaci delegati dalla Conferenza dei Sindaci), quando veniva firmato l’impegno di andare a cercare 20 milioni di euro per un collegamento rapido Fano-Muraglia? A cosa servirebbe questo collegamento rapido, prima interno, ora ipotizzato su Autostrada, se come dice ora il  Sindaco Seri, a Fano il Santa Croce rimarrebbe Ospedale?

Tutti gli altri sindaci della provincia sono sotto una vergognosa tenda di sommessa omertà sul dramma sanitario in atto ed anche la Conferenza dei sindaci si è dimenticata della tragedia, salvo pochi casi rari, che almeno non affermano che il loro ospedale di zona, che verrà chiuso per volontà di Ceriscioli, rimarrà aperto anche dopo la costruzione dell’ospedale unico di Muraglia.

Ai fanesi, che vogliono cocciutamente credere alle fantasie “politico/organizzative ” del loro Sindaco, noi del Comitato Regionale Pro Ospedali Pubblici che sosteniamo con forza che una città di oltre 60mila abitanti come Fano debba assolutamente avere un sacrosanto ospedale “hub” in un sistema provinciale policentrico che vede riaperti i tre ospedali già chiusi, regaliamo le nostre previsioni.

Ceriscioli, come un freddo e scellerato  caterpillar, ha avviato il suo Modello di un Ospedale Unico per Provincia (di cui noi abbiamo abbiamo chiesto recentemente, con un lettera, la negazione e l’impedimento realizzativo alla Ministra della Sanità Grillo) ed un Unico Pronto Soccorso per provincia. E, se nessuno lo fermerà, chiuderà tutti gli Ospedali Pubblici ora esistenti, in primis il pubblico ospedale Santa Croce di Fano con il suo attuale Pronto Soccorso, trasformandolo, in casa della salute (una specie di ambulatorio con letti per cure intermedie di cronicità e con attrezzature minimali) con punto di soccorso per codici bianchi e verdi.

I fanesi – conclude Ruggeri – meditino profondamente da ora, se non l’hanno già fatto, ed osservino se le cose si stanno avviando verso le molto, per noi, preoccupanti rassicurazioni continue del loro primo cittadino o verso i nostri chiari e limpidi convincimenti da Cassandra, completamente contrari alle tranquillizzanti visioni del Sindaco di Fano”.

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