Il Metauro
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Angeli e demoni, gli ultras nel tempo del Coronavirus

I gruppi dei tifosi Panthers e Ultras Fano hanno raccolto fondi per il Santa Croce e per le associazioni impegnate in prima linea contro il virus.

panther ultras fano angeli demoni virusFANO – Teppista sarà lei! La domanda in effetti si pone. Chi sono i veri delinquenti in questo rutilante calcio italiano, ormai privo di ogni minimo pudore e orfano di qualunque senso morale?

L’elenco è nutrito e spazia da un governo pallonaro schiavo da sempre ed oggi ancor di più degli interessi di parte, cui si piega quale pavida banderuola, a dirigenti privi di scrupoli, sempre pronti a vendere l’anima al diavolo.

Passando per giornalisti che scrivono solo quello che vogliono vedere, televisioni attente all’apparenza più che alla sostanza, procuratori dediti solo al tornaconto personale, giocatori disposti a prostituirsi cambiando padrone per qualche dollaro in più, forze dell’ordine e tribunali che indulgono non di rado ad ingiustificati abusi di potere.

Gli imputati, come si nota, non mancano ma sul banco dei colpevoli vengono puntualmente sbattuti gli ultras, additati come il male assoluto, il morbo infettante del sistema, quando a ben guardare altro non sono che il comodo capro espiatorio di peccati altrui.

Vari e diffusi. Loro, il popolo delle curve, i brutti, sporchi e cattivi per antonomasia procedono imperterriti per la propria strada, lunga poco meno di mezzo secolo, resistendo ai pregiudizi imperanti e con spalle larghe a sufficienza per farsi carico dei numerosi torti subiti.

Pure in passato e in molte occasioni Panthers e Ultras Fano avevano dato prova di impegno e solidarietà a favore dei bisognosi.

In questi giorni di dramma collettivo, nei quali la partita della vita si sta disputando contro il virus, si distinguono nuovamente per fattiva operosità sociale e ammirevole altruismo.

Dopo aver affisso appassionati striscioni di sostegno verso dottori e infermieri (inevitabilmente scimmiottati in ritardo al di là del Fosso), entrambi i gruppi, ciascuno in maniera autonoma dall’altro, hanno raccolto fondi da destinare all’ospedale Santa Croce e alle associazioni che combattono in prima linea in questa difficile congiuntura.

Un gesto forse piccolo nella sostanza ma di certo grande, immenso nella forma e nel messaggio che lancia urbi et orbi, ben al di sopra di tutte le ipocrisie regnanti.

Vuol dire che i duri e puri ci sono, davanti a tutti e pronti a tutto, esattamente come avviene la domenica allo stadio.

Con buona pace di chi continua ad etichettarli come inutile feccia. Al contrario, consapevoli in cuor loro di appartenere a buon diritto alla storia del costume e della contro-cultura italiana  degli ultimi cinquan’anni. Avendone scritte con l’anima pagine di amore e di lotta. Sempre a testa alta.

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