14 luglio 2016, il terrorismo uccide persone innocenti a Nizza
La scuola ha il compito di vlaorizzare la pace, la solidarietà ed il rispetto tra i popoli. L'appello del Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina Diritti Umani.
ROMA – Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ricorda le sei vittime italiane della strage terroristica di Nizza (Carla Gaveglio, Maria Grazia Ascoli, Gianna Muset, Angelo D’Agostino, Mario Casati e l’italoamericano Nicolas Leslie) del 14 luglio 2016.
Il terrorismo di matrice fondamentalista islamista su scala internazionale si è manifestato in tutta la sua virulenza nei primi vent’anni del XXI secolo, portando devastazione, disorientamento, panico, instabilità politica e tanto dolore per vittime e familiari dei caduti.
I morti della strage di Nizza devono essere ricordati in quanto cittadini innocui, la cui vita è stata spezzata proprio in un momento di spensieratezza a causa dell’odio e delle incomprensioni tra gli esseri umani, determinati molte volte da biechi interessi economici, Il cui effetto, in nome dell’interesse di pochi, comporta il sacrificio di innocenti inconsapevoli.
Oggi abbiamo il compito di valorizzare la pace, la solidarietà, il rispetto tra i popoli attraverso la funzione educativa e formativa della scuola; le testimonianze dirette e indirette dei protagonisti involontari di tali vicende possono aiutare i giovani a sensibilizzarsi rispetto a tematiche così ricche di implicazioni di ampio respiro. Pertanto la trasmissione di fatti sicuramente di contenuto tragico può e deve lasciare una traccia nel percorso evolutivo di ciascun studente.
«L’Europa sta pagando un prezzo molto alto in questa escalation del terrore globale che non conosce confini e che ha dichiarato, in tutto il mondo, guerra ai principi di libertà, democrazia, dialogo, tolleranza e amicizia tra i popoli.
Piangendo i nostri morti e uniti al cordoglio per tutte le vittime del terrorismo, ribadiamo con forza che la violenza oscurantista del fondamentalismo di matrice islamica, come ogni forma di terrorismo, non ci piega.
L’odio e la furia brutale, che non si ferma nemmeno davanti ai bambini, ci spingono ancor di più a difendere i nostri valori e a rifiutare ogni forma di violenza». (Sergio Mattarella, Discorso omaggio alle vittime della strage, 20 luglio 2016)