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Paolini (Lega): “Il Benelli è una fabbrica di occupati, altro che il Bronx”

Il Deputato della Lega Nord ha visitato l'Istituto Professionale Benelli di Pesaro

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Luca Paolini (secondo da sinistra) con la dirigenza dell’Istituto Benelli

PESARO – Il Deputato della Lega Nord Luca Paolini ha visitato l’Istituto Professionale “Benelli”, scuola che è balzata alle cronache nazionali dopo le minacce da parte di uno studente nei confronti di un insegnante.

“Mi aspettavo – ha dichiarto Paolini – leggendo certe voci e narrazioni, di entrare in una specie di Bronx, in preda al caos, con studenti dediti a tutto fuorché allo studio.

L’impressione che ho avuto, dopo aver parlato con la Dirigente, prof.ssa Anna Maria Marinai e i suoi principali collaboratori Marcella Mauri, Maria Grazia Tomassini, Patrizia Ciullo, e Andrea Zaccarelli, e, soprattutto, dopo aver visitato le aule e i laboratori, praticamente a sorpresa, è stata assolutamente diversa e molto positiva, con insegnanti che lavorano fianco a fianco con gli alunni, tanto che li ho distinti solo perché meno giovani.

Nel laboratorio di micro elettronica – continua Paolini – il professore stava verificando, uno ad uno, i circuiti realizzati dai ragazzi, segnalando errori e consigliando migliorie. Il laboratorio di fisica non ha nulla da invidiare a quello di un Liceo Scientifico, con un insegnante – Francesco Seccia – che è anche pittore. Nei laboratori di estetica e parrucchieria si “studiavano” acconciature e trucchi anni ‘50. Nel laboratorio di Odontoiatria stanno insegnando la progettazione cad-cam delle protesi e la stampa in 3D di denti e ponti e c’è intenzione di implementare un progetto di odontoiatria “sociale”, cioè impianti realizzati dai ragazzi in favore delle persone più povere. Una bella idea”.

Paolini presenta i numeri dell’Istituto: 1000 studenti circa, 138 dipendenti di cui circa 100 insegnanti e 38 con altre qualifiche, di cui 5 addetti alla amministrazione (dovrebbero essere 7) + 2 Dirigenti (scolastico e amministrativo). Il tasso di occupazione a ad anno dal conseguimento del diploma sfiora il 100%, in taluni casi i giovani vengono assunti ancora prima di conseguire il titolo.

“Ho toccato con mano quanto ci dice l’ISTAT: c’è fame di personale tecnico specializzato, ma spesso l’offerta è inferiore alla domanda, forse anche a causa di una cattiva informazione su questo tipo di scuole, che sono distanti anni luce da quel che erano 30 o 40 anni fa.

Al Benelli – continua Paolini – si imparano professioni che io stesso, confesso, ignoravo venissero ivi insegnate: non solo dunque operatori nel settore meccanico, chimico, elettrico, elettronico, informatico, ma anche odontotecnico, biologico, estetico, acconciatore. Si insegna perfino a produrre cosmetici o ad analizzare alimenti con strumenti di avanguardia come lo spettrometro.

E’ evidente che tra 1000 studenti qualche testa calda c’è, qualcuno che spaccia c’è, qualcuno che danneggia le auto degli insegnanti c’è ma si tratta davvero di una minoranza statistica inevitabile contro cui, a mio avviso, bisogna rafforzare le norme sanzionatorie e penali che già esistono ma che si possono migliorare, per rendere le sanzioni più incisive ma soprattutto effettive, mentre oggi sono, troppo spesso, solo teoriche e quindi poco o nulla dissuasive dal tenere certe condotte.

Infine le carenze strutturali: la manutenzione (di competenza della provincia, che solleciterò ad intervenire…) lascia a desiderare, soprattutto gli infissi, che dopo 50 anni di onorato servizio, andrebbero sostituiti. La sicurezza è garantita da un sistema di video-sorveglianza collegato alla questura, e da inferriate che, ad oggi, hanno impedito episodi spiacevoli.

Un dato però mi ha colpito più di altri: lo Stata investe (esclusi stipendi) per ogni studente del Benelli 48 euro al mese…per un sedicente profugo – che spesso tale non è – 42 al giorno. A me pare una proporzione da rivedere”.

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