Il Metauro
notizie dalla valle del Metauro

Macchie e inchiostri: un festival dedicato al giornalismo d’inchiesta targato Ville e Castella

L'obiettivo: “risvegliare le coscienze” di coloro che sono addormentati dal presunto giornalismo di Barbara D’Urso

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Paolo Frigerio e Nino Finauri dell’Associazione “Ville e Castella” con l’Assessore alla Cultura Andrea Giuliani

COLLI AL METAURO – Il mercato dei corpi dei bambini usati come meri pezzi di ricambio, la tratta delle bambine nigeriane costrette a prostituirsi, l’export tutto italiano di armi, sono solo tre dei sei temi che verranno trattati durante il nuovo festival targato Ville e Castella che si svolgerà a partire da domenica 14 gennaio nel comune di Colli al Metauro.

“Ogni incontro avrà luogo in una località diversa per valorizzare tutto il territorio e cementare il senso della comunità” ha spiegato l’assessore alla Cultura Andrea Giuliani il quale ha sottolineato anche il coinvolgimento con le aziende del territorio che al termine di ogni incontro offriranno il buffet/aperitivo ai partecipanti. “Tutto ciò – ha ripreso l’Assessore – in un’ottica di promozione turistica dato che i giornalisti ospiti del Festival alloggeranno proprio nelle strutture ricettive del nostro Comune”.

“Quelli che proponiamo sono giornalisti scomodi, che rischiano la vita per amore della verità. Questo non è giornalismo da scrivania – ha subito specificato Nino Finauri – questi sono giornalisti che si recano nei bassifondi, nei luoghi in cui nascono le notizie.”

Finauri ha presentato i sei giornalisti che prenderanno parte al Festival: “Gianni Lannes, il quale spesso è costretto a muoversi sotto scorta e che aprirà il Festival domenica 14 gennaio al Teatro Comunale di Montemaggiore con l’incontro “Bambini a perdere; scomparse, violenze e mercato dei corpi”.

Amalia De Simone che si batte da anni contro le prevaricazioni e la schiavizzazione sessuale e che domenica 21 gennaio nella Chiesa del Gonfalone di Saltara tratterà il tema delle schiave-bambine nigeriane nell’incontro dal titolo: ‘Lungo la rotta dei migranti: prostituzione e tratta delle bambine nigeriane’.

Maurizio Torrealta, il veterano del giornalismo d’inchiesta il quale deve proporre il suo racconto sotto forma di romanzo modificando i nomi dato che ciò di cui parla è ancora materia viva e oggetto di indagine da parte della magistratura. Torrealta approderà a Tavernelle, nella Casa delle Associazioni domenica 28 gennaio con l’incontro dal titolo ‘Il filo dei giorni 1991-1995: trame segrete d’Italia tra mafia e servizi segreti’.

Infine Giorgio Fornoni che gira il mondo per raccontare guerre, genocidi e ingiustizie di ogni genere sarà a Serrungarina, nella Sala Consigliare domenica 4 febbraio per parlare di ‘Diritti umani e disastri ambientali, ovvero diseconomie globali, ingiustizie e guerre dimenticate’.

Enrico Piovesana, esperto nelle questioni riguardanti l’Afghanistan sarà il giornalista che comunicherà “Il lato oscuro del Made in Italy: l’export di armi va a gonfie e vele’. L’incontro si terrà domenica 11 febbraio al centro civico di Villanova.

Ultima ma non per importanza, domenica 18 febbraio alla Villa del Balì a Saltara, Vittoria Iacovella con la sua spinosa inchiesta sui soldati dal titolo ‘Vaccinati a morte: storie di soldati italiani’.

Finauri ha sottolineato che questo ultimo incontro sarà l’occasione per parlare anche di vaccini in generale. Noi de Il Metauro abbiamo commentato scherzosamente che in questo modo faranno arrabbiare nuovamente Burioni (Roberto Burioni, il medico e accademico italiano, attivo come ricercatore nel campo relativo allo sviluppo di anticorpi monoclonali umani contro agenti infettivi). Finauri ha risposto che l’atteggiamento dell’associazione Villa e Castella come quello della giornalista protagonista dell’ultimo appuntamento è di apertura mentale, di ricerca della verità, di chi vuole mettersi in discussione mentre “il famoso medico non ha mai voluto accettare un confronto e la medicina non è una scienza esatta ma una scienza in continua evoluzione”.

Per concludere Paolo Frigerio ha voluto sottolineare l’importanza del Festival per “risvegliare le coscienze” di coloro che sono addormentati dal presunto giornalismo di Barbara D’Urso: “Vogliamo alzare l’asticella dell’attenzione e del livello culturale” ha detto.

Tutti gli incontri si terranno alle ore 17.30 con ingresso libero.

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