Il Metauro
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«A Lucrezia pochi spazi per tanti giovani»

Il disagio spesso nasce dalla mancanza di opportunità, abbiamo provato a chiederlo a loro.

lucrezia spazi giovani

LUCREZIA – «Stasera alle nove al parco Centrale? ». Così molti ragazzi di Lucrezia si accordano per organizzare la loro serata. Ormai da qualche anno, il parco Centrale è diventato il luogo di ritrovo più comune per i giovani lucreziani, ragazzi dai 15 ai 19 anni trascorrono lì i loro pomeriggi e le loro serate.

Sorge spontanea come domanda chiedere cosa possano fare dei ragazzi in un parco. C’è chi si diverte con poco e chi non si diverte per niente; alcuni dicono che “briscola” e “tresette” sono i loro passatempi migliori, c’è chi preferisce fare una chiacchierata seduti a gambe accavallate sui motorini e chi invece non perde tempo ad organizzare una serata altrove quando ci sono le macchine a disposizione, soprattutto durante il fine settimana.

Naturalmente non tutti hanno sempre la possibilità di spostarsi, a volte le auto non bastano, la benzina sembra debba essere preservata e i motorini, soprattutto in inverno, sono poco pratici. L’autobus potrebbe essere la soluzione migliore ma l’ultima corsa è comunque troppo presto per le esigenze dei ragazzi. Ecco quindi che sorge un altro problema e per questo, a volte, anche il sabato “si gioca in casa”, cioè si resta a Lucrezia.

Proprio per questo motivo i ragazzi hanno bisogno di rendere più “movimentata” la serata, ma spesso lo fanno in modo sbagliato provocando reazioni negative da parte di coloro che abitano vicino ai luoghi pubblici più frequentati.

Ad aumentare il malcontento comune si sono aggiunti alcuni ragazzi, “piccoli ma poco educati” così vengono descritti dal vicinato. E’ solo un problema dei ragazzi o forse è ora di cambiare qualcosa? «Mi dispiace che Lucrezia sembri essere ormai conosciuta solo come piccolo centro di atti teppistici – racconta una giovane diciottenne lucreziana – perché ci sono anche compagnie con la voglia di divertirsi in modo sano e “pulito” senza creare danni a niente e a nessuno.

Il problema è che non abbiamo luoghi dove trascorrere una serata o un pomeriggio divertente in compagnia. Senza sognare in grande un centro per i giovani, una piscina comunale, una biblioteca per chi ama prendersi un po’ di tempo da solo, forse basterebbero ad arricchire Lucrezia. Migliorare il paese in cui viviamo per poi prendercene cura è l’unico modo per poter iniziare a cambiare la nostra piccola realtà».

di Gloria Carbonari

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